La neoplasia del colon-retto: approccio multidisciplinare

 

28 novembre 2024

 

RAZIONALE Il cancro del colon-retto: qualcosa di nuovo?Il tumore del colon - retto rappresenta ormai circa il 10% di tutte le neoplasie diagnosticate nel mondo, la seconda più frequente nei maschi ( 12%) dopo quella della prostata e la seconda nelle donne ( 11%) dopo quella della mammella.
Nel 2023 sono stati diagnosticati circa 51.000 nuovi casi, con una percentuale di decessi in media tra maschi e femmine intorno al 10% e con una sopravvivenza media a 5 anni pari al 65%.
E’ possibile migliorare la prognosi?
Ruolo fondamentale sicuramente è quello della diagnosi precoce. Una diagnosi precoce, seguita da un corretto e pronto trattamento sicuramente sono determinanti in termine di miglioramento della prognosi.
Oggi possiamo avvalerci per un trattamento corretto e sicuramente più risolutivo, di un “Approccio Multidisciplinare”, che prevede una stretta collaborazione tra il clinico medico, l’endoscopista, il radiologo, l’oncologo, il radioterapista e il chirurgo.
Quest’ultimo grazie anche alla chirurgia mini invasiva (laparoscopica) che permette di riprodurre tutti gli interventi laparotomici tradizionali, può effettuare interventi minuziosi, non solo ad intento palliativo, ma anche ad intento radicale in cui è prevista un’ampia linfoadenectonmia, garantendo così un decorso post operatorio sicuramente migliore con una ripresa della vita quotidiana e dell’ attività lavorativa più precoce.
La chemio e la radioterapia preoperatoria sicuramente hanno un ruolo fondamentale per una migliore prognosi a 5 anni. Ed è questo l’approccio terapeutico più innovativo per il trattamento di tumori del colon retto.
Basti infatti pensare che molti tumori del retto medio - basso trattati nel preoperatorio con chemio e radioterapia neoadiuvante giungono all’intervento con la scomparsa quasi totale della neoplasia.
Questo ovviamente non vuol dire che non debba più essere operati o che si debba cambiare il tipo di intervento programmato, ma che il post operatorio e quindi la prognosi a distanza sono sicuramente migliori.
La finalità dell’incontro è quella di fornire ai colleghi tutte le necessarie informazioni generiche, tecniche ed organizzative, affinché i loro assistiti possano avere facile accesso sul territorio a questi innovativi trattamenti, garantendo loro una qualità e prospettiva di vita migliore tenuto conto della grave patologia di cui sono affetti.