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III PROSTATE CANCER BOOT CAMP

 

08/06/2018

 

Con un’incidenza che si attesta intorno ai 35.000 nuovi casi nel 2015 in Italia (pari al 20% di tutti i tumori diagnosticati a partire dai 50 anni di età), una prevalenza di oltre 300.000 casi, un numero di decessi pari a circa 8.000 pazienti (quasi tutti over 70) e una sopravvivenza pressoché raddoppiata negli ultimi 20 anni (attualmente 91% a 5 anni dalla diagnosi, in costante e sensibile crescita), il cancro della prostata si conferma come la malattia oncologica più frequente nella popolazione maschile dei Paesi occidentali, compresa l’Italia. Il numero delle diagnosi di carcinoma prostatico è aumentato a partire dagli anni Novanta in seguito alla diffusione del Test del PSA e al conseguente aumento delle biopsie prostatiche. Questo ha portato a scoprire molti casi indolenti, di piccole dimensioni, quindi clinicamente non significativi (circa il 35% delle diagnosi, per un totale di circa 10.000 pazienti all’anno). Dall’altra parte lo screening opportunistico basato sul PSA ha parallelamente comportato un decremento considerevole della malattia localmente avanzata e un significativo miglioramento della sopravvivenza dei pazienti appartenenti alla classe di rischio alta. Si è ridotta inoltre anche la malattia metastatica in prima presentazione grazie al miglioramento dell’educazione di pazienti e medici oltre che per la maggior diffusione del Test del PSA

In questi ultimi anni per il carcinoma prostatico sono emerse rilevanti novità farmacologiche che hanno radicalmente cambiato l'approccio clinico al carcinoma prostatico metastatico, d'altro canto i farmaci precedentemente approvati hanno confermato una valenza sempre forte, soprattutto se affiancata da una gestione ottimale. Inoltre le metastasi ossee, sede più frequente nel carcinoma prostatico, rappresentano oggi la causa maggiore di morbilità nei pazienti con cancro, per cui l'adeguato trattamento di esse permette di migliorare la qualità di vita e la prognosi di questi pazienti.

Questi approcci hanno obiettivi diversi a seconda dell’estensione e dell’aggressività della malattia, dell’aspettativa di vita del paziente e della presenza di comorbidità. In genere, si cerca di preservare la qualità di vita dei pazienti, ricorrendo a trattamenti che, oltre a un buon profilo di efficacia clinica, siano caratterizzati da un’elevata tollerabilità.

La rapida innovazione farmacologica richiede un costante confronto con il team multidisciplinare ma anche continui incontri di pratica clinica per la definizione di un percorso di diagnosi e cura ottimale per ciascun paziente

Il III Prostate cancer bootcamp è un evento educazionale che si pone l'obbiettivo di trasferire la best-practice nella gestione del tumore prostatico, attraverso il confronto tra professionisti dedicati a questa patologia.

 

 

 

 

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